4 maggio 2022

La favola e l’annuncio:
Il quinto evangelio di Mario Pomilio

Università di Pavia
Saluti istituzionali e introduzioni – Interventi di Giuseppe Antonelli, Federico Francucci, Tommaso Pomilio, Giuseppe Langella
Gabriele Frasca – L’infinita distanza dal male. Echi della rinascita catara nel “Quinto Evangelio”
Teresa Megale – “Il quinto evangelista” a teatro e l’eterno ritorno di Giuda
Mirko Volpi – Lo stile del falso: Pomilio e le riscritture nel “Quinto evangelio”
Luisa Bianchi – Tra enciclopedia e perpetua ricerca: il romanzo del “Quinto evangelio”

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Una panoramica della Mostra bio-bibliografica a cura di Nicoletta Trotta
(Museo per la storia dell’Università di Pavia, fino al 1° luglio 2022)

Il 4 maggio 2022 alle ore 15 nell’aula Scarpa dell’Università di Pavia il convegno “La favola e l’annuncio: Il quinto evangelio di Mario Pomilio” è stato introdotto da Giuseppe Antonelli, Presidente del Centro Manoscritti dell’Università di Pavia; dal figlio dello scrittore, Tommaso Pomilio, saggista, poeta e docente universitario, il quale insieme alla madre, Dora Pomilio e alla sorella Annalisa nel 1999 ha donato l’archivio del padre al Centro Manoscritti, in ragione dell’amicizia che legava lo scrittore a Maria Corti; e da Giuseppe Langella, Presidente del Comitato nazionale Mario Pomilio.

Il Convegno, moderato da Federico Francucci, ha affrontato nelle relazioni di Gabriele Frasca, Teresa Megale, Mirko Volpi e Teresa Bianchi vari aspetti del capolavoro di Mario Pomilio, Il quinto evangelio, pubblicato nel 1975 da Rusconi dopo un lungo e denso lavoro di elaborazione durato 5 anni. L’opera ebbe un vastissimo successo di pubblico e diversi riconoscimenti nazionali ed internazionali: dal Premio Napoli al Prix pour le meilleur livre ètranger (Parigi), al Premio Pax (Varsavia).

Al termine dei lavori è stata inaugurata presso la sala delle esposizioni temporanee del Museo per la storia dell’Università la mostra bio-bibliografica dal titolo “Immagini e segreti dall’officina letteraria di Mario Pomilio”, curata da Nicoletta Trotta. Vi sono esposti autografi, libri, fotografie e qualche cimelio dello scrittore, abruzzese di nascita ma napoletano d’adozione.

I materiali selezionati appartengono al cospicuo archivio conservato dal Centro Manoscritti, che testimonia con grande ricchezza la densa e tormentata scrittura di Mario Pomilio attraverso le varie fasi elaborative di tutte le opere dello scrittore.
Il visitatore può vedere, accanto alle prime edizioni dei suoi libri, i numerosissimi taccuini e agende su cui Pomilio vergava i primi appunti, gli schemi progettuali e gli abbozzi dei suoi romanzi dal primo, L’uccello nella cupola (Bompiani 1954), vincitore del premio Marzotto per l’ opera prima, a La compromissione (Vallecchi 1965), col quale vinse il Premio Campiello 1965; da Il quinto Evangelio a Il Natale 1833 (Rusconi 1982), vincitore del Premio Strega 1983, fino all’ultima opera postuma, Una lapide in via del Babuino (Rizzoli 1991), interrotta dalla morte, avvenuta il 3 aprile 1990.

Rappresentati nelle teche anche la rete delle sue amicizie e i suoi rapporti culturali attraverso fotografie, lettere, libri della sua biblioteca tra cui alcuni con dedica di scrittori e poeti come Calvino, Rea, Gatto, Santucci, Flaiano, Ottieri; non mancano alcuni numeri della rivista militante «Le ragioni narrative», cui Pomilio nel 1960 diede impulso e collaborazione fattiva insieme al gruppo degli scrittori napoletani, Michele Prisco, Luigi Incoronato, Domenico Rea e Luigi Compagnone, coi quali instaurò un solido sodalizio intellettuale.