Contestazioni

Rizzoli, Milano, 1967
Contestazioni (1967)
Contestazioni (1967)
Quarta di copertina della prima edizione

Una raccolta di saggi come quelli che qui si pubblicano può, naturalmente, esser letta in molti modi, e anzitutto interessare quale specchio o testimonianza degli orientamenti critici e della sensibilità estetica d’uno tra i nostri scrittori meglio provveduti di temperamento saggistico. Il suo maggior motivo d’interesse, tuttavia, risiede altrove: nel riproporre cioè il dibattito culturale – e il vario scontro di poetiche e d’indirizzi estetici che si verificano all’interno della nostra letteratura da alcuni anni a questa parte – secondo la testimonianza duna voce polemica sì e mai seguace, ma ovunque ansiosa di verifiche e in nessun caso improvvisatrice. In un paese infatti, e in un momento in cui così insistente risulta l’offerta e così rapido il consumo di modelli e miti culturali, Mario Pomilio si è assunto il compito, certamente ingrato e impopolare, della tenace contestazione critica della tendenza ad accettare come valori gl’ideali e le morali provvisorie e le mode e i manifesti letterari del momento. Lo ha fatto nelle maniere e occasioni più diverse, ma con interventi che alla fine compongono un quadro unitario, oltre ad aver spesso svolto un decisivo ruolo chiarificatore all’interno d’alcuni dei temi che maggiormente hanno agitato l’opinione letteraria e il mondo culturale nel corso degli anni sessanta: come quelli, ad esempio (per segnalare solo alcuni dei nuclei di questo libro) della lingua, o delle neoavanguardie, o del declino delle generazioni e degli ideali del dopoguerra.