Scritti cristiani
Rusconi, Milano, 1979

Quarta di copertina della prima edizione
Gli scritti riuniti in questo volume, ad eccezione di uno, sono contemporanei o immediatamente posteriori alla stesura de Il quinto evangelio, il romanzo più noto di Pomilio, e in buona parte, per vari gradi, si saldano ad esso e quasi ne continuano il discorso. Perfino un saggio necessariamente specialistico qual è «Il Vangelo secondo Smith» diventa singolarmente interessante per come, di riverbero, ci consente di penetrare nell’officina filologica di quel romanzo. Ciò non toglie che Scritti cristiani sia un’opera perfettamente autonoma. In pagine dove più volte il narratore dà delicatamente la mano al saggista, al critico letterario e finanche al polemista, Pomilio confessa i propri problemi di uomo e di scrittore, s’addentra in riletture di grandi testi religiosi, riflette sulla condizione del cristiano e discute alcuni dei grandi temi del Cristianesimo d’oggi, segnala ombre e attese del tempo che stiamo vivendo, mostra quali sollecitazioni possono introdurvi i Vangeli. Ne viene un insolito ritratto di credente che si confronta senza chiusure con gl’interrogativi dei nostri giorni, prospettando, implicitamente, come già ne Il quinto evangelio, l’immagine d’un Cristianesimo in riflessione e in ricerca e, nell’intimo, tutto percorso dalle spinte cristologiche del Concilio.

Quarta di copertina della nuova edizione accresciuta, a cura di Marco Beck, prefazione di Giuseppe Langella, Vita e Pensiero, Milano, 2014
Quando Mario Pomilio decise di raccogliere, nel 1979, sotto il titolo di Scritti cristiani, alcuni fra i suoi interventi più lucidi e pensosi sulla Chiesa del Concilio e sulle inquietudini dell’uomo contemporaneo, non si era ancora spenta la vasta impressione suscitata dall’uscita, quattro anni prima, del Quinto evangelio. E forse proprio la sfolgorante risonanza di quel romanzo che l’aveva consacrato come il maggior scrittore cattolico italiano dell’età postconciliare contribuì a far entrare gli Scritti cristiani in un cono d’ombra che ha finito per eclissarli. Ma senza quei testi non si potrebbe comprendere appieno l’opera narrativa di Pomilio: negli Scritti cristiani, infatti, l’autore ha messo a nudo le radici della sua visione del mondo, intrecciando memorie autobiografiche, riflessioni biblico-evangeliche, approfondimenti storici e letterari, spunti morali e sociali. Oggi quegli Scritti, da molti anni irreperibili in libreria, riaffiorano finalmente in una nuova edizione arricchita di altri undici testi, di cui uno del tutto inedito. E tornano a testimoniarci, dello scrittore abruzzese, l’impareggiabile capacità di coniugare i fondamenti della fede in Cristo e nella sua Parola con le ragioni della vera, grande letteratura.
Indice del volume
Prefazione di Giuseppe Langella
Scritti cristiani
Lettera al padre
Lettera a una figlia
Lettera a un amico
Lettera a una suora
In margine a una parabola
L’apartheid di Dio
L’interrogazione del cristiano
Cristianesimo e cultura
La Bibbia come letteratura
I Vangeli come letteratura
Il paradosso di san Francesco
Costeggiando Bernanos
Preistoria d’un romanzo
Il Vangelo secondo Smith
Accrescimenti
Per una caratterizzazione della narrativa cristiana
Critica di gusto e critica d’idee
Il positivo nell’arte
Prendere su di noi il peso del nostro destino
La responsabilità dell’uomo di cultura
La cultura cristiana dimentica le origini
Dio nella società d’oggi
Il confronto con Giovanni
L’intransigenza dell’amore
Dalla parte dell’uomo
Umanesimo profetico
Postfazione di Marco Beck